Diario

Al mio bambino

Se potessi far capire una cosa al tuo animale domestico, quale sarebbe?

Secondo esercizio settimanale, sempre suggerito da Wp. Cosa farei capire al mio “bambino”? La risposta non è scontata, anche se all’apparenza può sembrarlo. Se perfino il papa incolpa gli animali di prendere troppo spazio ai veri bambini nel nucleo familiare, immagino che per un gatto il concetto di priorità sarebbe difficile da cogliere, specie in un mondo che li vede ancora fin troppo associati ad oggetti di possesso. Cercherei di fargli capire quanto è diventato una parte essenziale della mia vita, quanto la sua presenza mi ha dato e mi da una forza tale per andare avanti, che nemmeno riesce ad immaginare.
Ah dimenticavo, il suo nome è Momi ed ha 14 anni . Non vi ho mai parlato di lui sul blog, e sinceramente non so il perché, ma non è questo il momento, dedicherò un post solo per parlarvi della nostra travagliata storia . Per ora mi limiterò a rispondere alla domanda. Proverei a fargli capire l’enorme dolore che provo al solo pensiero che un giorno non sarà più con me. In vita mia ho perso ed ho dovuto rinunciare a tante cose. Amicizie, la mia casa, la mia famiglia di origine, rapporti che credevo solidissimi , ma il solo pensiero che un giorno potrò ritrovarmi senza le sue fusa, mi fa stare malissimo. Proverei a fargli capire l’enorme amore che provo nei suoi confronti, e di quanto stia tentando di rendere la sua vita degna di essere vissuta. Lo so che potrebbe sembrare qualcosa di esagerato. Qualcuno potrebbe dire che è solo un gatto. Ma per me è il mio bambino e resterà per sempre tale. Forse in parte ci sto riuscendo, o forse no, non lo saprò mai con certezza. Voglio solo godermi i suoi anni, tutti per me, magari cercando di farmi distrarre il meno possibile da rapporti volatili, incerti ed insicuri. In un mondo che non fa altro che far aumentare la mia insicurezza, lui è l’unica ancora di certezza nella mia vita.

Diario

Il mio nome è Serena, nata dalla tempesta ecc ecc

Scrivi del tuo nome: significato, accezione, etimologia, ecc.

E se poi te ne penti?

Suvvia proviamo sto “esercizio di scrittura” suggerito da WordPress. Secondo me sto sito si è reso conto che la gente ha smesso di scrivere nei blog , o comunque scrivo molto meno del periodo lockdown ( per me i blog erano un residuato bellico dei primi del 2000) e prova a spronare i pochi rimasti co sti compitini stile ” app dei messaggi anonimi inviati al 90% da bot con una sintassi degna dei peggiori biscottini della fortuna”, ma torniamo a noi.
Il mio nome è Serena, un nome che mi sono potuta scegliere da sola.
In che senso diranno i più? Come può un infante scegliersi un nome? Risposta semplice, sono una donna trans, quindi zero rischi di trovarmi appioppata un nome impronunciabile ( sono nata a metà degli anni 80, il rischio era alto) . Sarei potuta chiamarmi Brenda, Donna, Cristal , o che ne so Annamaria ( con tutto il rispetto per sti nomi molto in voga negli anni 80/90) , ma il destino almeno da sto punto di vista è stato “benevolo”. Il significato del Nome Serena.
Secondo Wikipedia, Deriva dal tardo soprannome romano, e poi nome personale, Serena, femminile di Serenus; esso è tratto dal termine latino serenus che, come nell’italiano “sereno”, significa “limpido”, “senza nuvole” se riferito al cielo e, se applicato in senso lato ad una persona, “tranquillo”, “senza preoccupazioni”, “lieto”, “felice”. Ha quindi un significato augurale, analogo a quello di nomi quali Felice, Tranquillo, Pacifico, Tímea, Eutimio e il lituano Giedrius. Alla stessa radice di Serena risale il nome inglese Serenity.
In Italia il nome si è diffuso grazie al culto di vari santi e sante ed è attestato su tutto il territorio nazionale, ma con più frequenza nel Nord, specie in Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Esistono anche delle forme maschili, ma il nome è usato quasi solo al femminile.  Il blu è il colore di Serenae fa eco alle intense emozioni che caratterizzano la sua vita.
Se dovessi spiegare in maniera razionale perché ho scelto questo nome, il suo significato basterebbe a spiegarlo, ma ne ho gia parlato in uno dei primi post, quindi se siete curios* andate a leggerlo. In maniera istintiva, posso dire con tranquillità che non avrei potuto scegliere altro nome, e che nessun altro nome avrei sentito mio allo stesso modo.