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Io e Serena Capitolo 2( seconda parte)

Rieccoci nuovamente qui, in questa confort zone di pubblicazione settimanale fissa, in cui riempio il mio vuoto interiore pubblicando sprazzi di un passato certamente più prolifico. Sia chiaro mi fa piacere condivider con voi il libro, so che apprezzate(o almeno spero), ma ormai è più diventato un gesto per sopperire alla  mia mancanza di emozioni, che rende sterile la mia mano ed il mio pensiero. L’unico pensiero che ho nella testa e che cerco di non trascrivere è l’enorme critica che vorrei fare a tutto questo sterile movimentismo, cosi privo di finalità realmente politiche, cosi lontano da una lotta di classe sociale e reale. Ma sarebbe cosi ripetitivo avendolo gia detto più e più volte.Anche se preferirei farlo in un video ma ahime la connessione fa schifo( per quanto finirei per perdermi in mille e mille parole come al mio solito).
Sicché vi lascio alla seconda parte aspettando che l’autunno mi porti calore e nuove sensazioni.  

Per quanto riguarda il discorso maternità il discorso si fa molto più complesso poiché si è evoluto con me nel tempo. Probabilmente questo è uno dei punti che più di tutti ha portato al rifiuto di mio padre verso la mia transizione. Per lui io ero il primo figlio maschio incaricato di portare avanti il cognome di famiglia, magari a mia volta con un primogenito maschio a cui dare il suo nome. Piccola premessa, ho due fratelli ed una sorella che hanno già dei figli. Mio fratello ha due maschietti a cui non ha dato il nome di mio padre(cosa che l’ha fatto veramente incazzare e rafforzare le sue speranze su di me),e mia sorella due femminucce(va be in quel caso non ci sarebbe stata comunque continuità di cognome). Quello che non ha mai capito e che, al di la della mia consapevolezza, non sarei mai voluta diventare “padre” anzi, l’idea di diventare genitore mi terrorizzava . Se mi avessero chiesto la prima cosa che mi veniva in mente quando pensavo alla maternità, avrei risposto il film Alien. Non so perché collegavo l’idea di una nuova vita che cresce in un corpo all’attacco di un facehugger che, dopo aver impiantato nel corpo della vittima il proprio embrione, restava li in attesa 9 mesi fino alla formazione di un chestburster dalla forma umana, che a breve sarebbe esploso dalla pancia della vittima . Non so se questo collegamento fosse frutto delle esperienze legate alla mia famiglia o per il disagio che provavo verso me stessa, in un periodo in cui non avevo ancora identificato e riconosciuto le cause di quel disagio. Ora se devo esse sincera, non è più cosi. Non so dirvi da quanto o cosa ha fatto scattare questo cambiamento, ma oggi quando sento parlare di maternità non riesco a non sentire una strana sensazione di vuoto, un peso che mi trascina in uno stato di strana tristezza. Una tristezza a cui non riesco a dare un significato razionale. Ho chiesto quindi a mia sorella di provare a spiegarmi cosa si prova a sentire una vita che ti cresce lentamente dentro. Ma niente.. non sono riuscita a cogliere di conseguenza a trattenere nessun tipo di immagine\sensazione. Non posso fare a meno comunque di chiedermi cosa ha fatto scattare queste sensazioni, cos’è cambiato in me. Sia chiaro… anche se il mio corpo fosse ideo al concepimento o se ne avessi le possibilità, per il periodo di instabilità economica che sto vivendo per non parlare del momento storico\politico, l’idea di averne uno ora non mi sfiorerebbe nemmeno. Nonostante ci sarebbero varie alternative al concepimento naturale ( gpa, adozione ecc ecc) non riesco a non avere una marea di dubbi e paure. Che futuro attenderebbe quest* mi* ipotetic figli*. Tra persone che, dimenticando un passato abbastanza recente fatto di emigrazione, dittatura, deportazioni e guerre, continuano ad inneggiare alla morte di migliaia di persone che fuggono da situazioni di estremo pericolo, o che si accaniscono con estrema violenza contro chi è considerato diverso. Violenza verbale e fisica legittimata da un governo che definire fascista è poco ( vedi le continue dichiarazioni del ministro Fontana e di Salvini sulle famiglie arcobaleno). Quindi mi chiedo. Cosa avrebbe da offrire ad una nuova vita un mondo come il nostro? Cosa avrei io da offrire. Ma soprattutto sarei disposta a “far nascere” un* bambin* sapendo che si troverebbe a vivere in uno stato che discrimina continuamente tutte le famiglie ritenute non “normali”, per un mio desiderio di genitorialità , anche futuro? E comunque ora sono felicemente la “mogliettina” di un ragazzo che odia enormemente quei piccoli cuccioli di umano sicchè nisba. Per quanto riguarda l’ultimo punto di “incongruenza” dei primi approcci al percorso, come ho gia accennato, inizialmente non provato tutta questa repulsione verso i miei genitali, c’era semplicemente un patto di non belligeranza che ho rotto dopo 3 mesi di terapia, con bombardamenti a tappeto di androcur 100. Vi dirò, grazie al quella splendida creatura con cui condivido i miei giorni, quel disagio un po è calato, anche se occasionalmente ritorna con dei picchi enormi. Vorrei condividere con voi una lettera pubblicata sul mio blog il 5 dicembre,8 mesi dall’inizio della Tos, indirizzata al mio pene( si ho scritto una lettera ai miei genitali come si fa un amico\nemico):

 “Ciao... si sono io... quella che ha cercato di ucciderti più volte... e probabilmente c'è riuscita ( 5 mesi di androcur 100 ammazzerebbero qualsiasi cosa) . La stessa che ti ha addossato tutto il peso del suo disagio, quasi al pari di quei peletti che ancora mi crescono sul viso( in realtà quelli non li batte nessuno LI ODIO).
Sono anni che comunque avevamo smesso di dialogare, accontentandoci di una reciproca convivenza, ed ormai sono 3 mesi che hai smesso di salutarmi al mattino.
Non so se è troppo tardi ma vorrei dirti che mi dispiace.
Mi sono accanita su di te in maniera irrazionale, spinta dalla paura e dalla disforia, ma in fin dei conti sappiamo che non è colpa tua. Non sei tu a determinare il mio genere, ne chi sono, come non lo sarà l'organo che nascerà dalle tue ceneri.
In fin dei conti sei sempre stato li ed insieme condividiamo lo stesso corpo da circa 33 anni.
In realtà non è sempre stato cosi anzi, fino a 12 mesi fa ero quasi intenzionata a tenerti , a darti una seconda possibilità. Pensavo : Una donna ed il suo pene.... non dovrebbe esse male.
Ma poi con l'inizio della terapia ho dovuto fare una scelta, tra il tenerti in vita o avere risultati """ veloci """ e visibili senza nessun tipo di ostacoli(il testosterone ed i suoi effetti dovevano sparire e questo ha influito anche sulla tua salute), ed ho scelto la seconda ipotesi.
Spero tu possa capire.
Sono partita pian piano con dosi di androcur 50, ma te testardo continuami a farmi visita nei momenti meno adatti( o almeno era quello che pensavo) .
Quando volevo indossare qualcosa di estivo ed aderente, oppure di svolazzante, o peggio, durante i primi incontri con la mia dolce metà.
Mi vergognavo di te ed ero terrorizzata al solo pensiero che lui o chiunque altro essere vivente potesse notarti, io stessa cercavo di non incrociare i nostri sguardi.
Volevo farti scomparire, non capendo che, ogni tuo risveglio era solo il segnale del mio stare bene, del mio sentirmi al sicuro con lui al di la della tua presenza.
Presenza che lui avrebbe capito e mai giudicato, forse anche più di me .
Ricordi le crisi di pianto? Le posizioni che utilizzavo durante quegli abbracci per evitare che tu entrassi in contatto con lui? Quella paura del guardarti anche sotto la doccia?
Ripensandoci mi sento cosi stupida.
A luglio poi ho deciso di darti il colpo di grazia chiedendo alla mia endocrinologa di aumentare la dose di androcur, e da quel momento di te più nessuna traccia e con te qualsiasi stimolo o accenno di piacere, cadesti come corpo morto cade.
Ed in quel momento è iniziata la mia calma piatta, la mia totale assenza di impulsi, il mio nirvana sessuale, accompagnato dall'auto-convincimento che tutto potesse essere sostituito da un piacere piu " raffinato", mentale, meno istintivo.
Col senno di poi devo essere sincera, un po mi dispiace ed un po me ne pento, ma probabilmente era quello di cui avevo bisogno.
Sia chiaro, sono sempre convinta di volerti trasformare in altro, ma in fin dei conti nell'attesa avremmo potuto cercare di convivere un'altro po nel bene e nel male, con i nostri alti e bassi .
Probabilmente a febbraio chiederò all'endocrinologa se c'è una possibilità di darti una "svegliatina" e tirarti via dal letargo, senza influenzare i progressi passati e futuri.( in caso contrario resterai nel sonno eterno e Ripinpepperoni ) e perché no magari cercando insieme di darci un'altra possibilità nel tempo che ci rimane, in maniera meno pesante(almeno da parte mia), ma cercando di creare e vivere momenti rilassanti, divertenti e goduriosi(ovviamente con l'aiuto del nostro nuovo " amico" ❤ .Perché ti ripeto, non sei ne sarai te ad influenzare il mio esser Donna, ne il tempo che passeremo insieme o l'utilizzo che io farò di te, ma questo prima non lo sapevo, o meglio non avevo ancora la forza della consapevolezza o della lucidità dalla mia parte.
Ora ti saluto a presto, e nel caso non dovessi piu risvegliarti( per i motivi prima elencati), buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!

Si lo so è una cosa un po bizzarra da fare, ma trovo nella scrittura un potere di auto-analizzarmi fortissimo, quasi quanto una giornata ad ascoltare il rumore del mare. Tornando al mio percorso ed al mio rapporto con la struttura di Firenze, per ora viaggia piu o meno bene. Nel mentre sto scrivendo questo capitolo sono a 9 mesi di terapia. La tos che inizialmente era composta da 2 pasticche di progynova al di da 2 mg e 50 e poi 100 mg di androcur, è stata sostituita da 4 mg e mezzo di gel sandrena e 50 mg di Androcur, sicché il nostro amico sta più o meno riprendendo vita. Il che non è sempre un bene. Come ho già accennato prima dalla mia rinascita ho sempre avuto un rapporto molto altalenante col mio corpo, in un oscillazione odio sopportazione molto forte, e che la terapia devo ammettere ha fortemente aumentato.
Se dovessi farvi un elenco delle dieci parti del mio corpo verso cui ho dei picchi davvero alti di disforia dovrei obbligatoriamente dividerlo in due periodi ( quindi le liste diventerebbero due), Pre terapia e inizio terapia . Non che prima dell’inizio della tos mi sentissi a mio agio con quelle parti del corpo sia chiaro, ma diciamo che i cambiamenti dell’umore hanno iniziato ad influenzare maggiormente la percezione di alcune parti del mio corpo. E’ vero dovremmo accettarci e vivere in piena armonia col nostro corpo ma in fondo siamo esseri umani..
Partiamo quindi con la lista pre inizio tos

  • 10Paesi bassi :sinceramente inizialmente non avevo grossi problemi con quelle zone del corpo. c’era (e c’è ancora) una tranquilla convivenza priva di comunicazione , nonostante alcuni “inconventienti naturali” legati al testosterone
  • 9Mani :Ho sempre trovato le mie mani troppo grandi e dalle dita torppo lunghe, ma diciamo che fino a quel momento non erano un “problema”.
  • 8Voce : In realtà la mia voce m’ha sempre fatto abbastanza cagare ma non per motivi legati al genere. Nel periodo pre t era l’unico mezzo con cui potevo comunicare, (attraverso il telefono) e presentarmi come ragazza.
  • 7Spalle\fianchi :Come per le mani erano una parte del corpo che ignoravo, ma che poi hanno iniziato a ricoprire un ruolo importante Spalle troppo larghe\fianchi troppo stretti
  • 6Sedere e cosce : ho sempre voluto un sedere più morbido e pronunciato e delle cosce meno magre, ma in quel periodo mi bastava dimagrire ( ero 60 kl )..
  • 5Piedi : semplicemente troppo grandi, troppo brutti
  • 4Capelli : Stavo diventato la versione t di gigi d’alessio… ORRORE
  • 3 Pancia ero praticamente ossessionata dalla pancia, nonostante pesassi solo 60 kl era sempre li, sempre pronta a ricordarmi la distribuzione naturale del mio grasso corporeo
  • 2 Seni = e vabbe immaginatevi il perchè…
  • 1Viso e precisamente la piaga PELI. La barba dovrebbe essere inserita (citado il vlog di una modella t) nelle piaghe dell’umanità. Ho consumato quintali di trucco, non sapendolo neppure usare per cercare di coprirla costringendomi a non uscire di casa, specie nei periodi in cui avevo la pelle irritata.

Ora passiamo alla classifica inizio terapia

  • 10Capelli : i capelli con l’inizio della terapia sono decisament migliorati , più morbidi e folti
  • 9 Sedere e cosce : La terapia sta portando un po di risultati. Se dovessi ascoltare il mio “maritino” avrei potuto anche non inserire il duo in classifica, poiche secondo lui, ho un sedere morbido e femminile e delle cosce “da donna”, ma l’insicurezza è ancora forte in me.
  • 8 Piedi : con l’acquisto di scarpe più femminili riesco a nasconderli meglio.. Mi fanno sempre schifo,ma con discrezione
  • 7Voce : Continua ad essere un bel peso.. Nonostante mi stia allenando ad utilizare un tono di voce più pacato, molte volte mi lascio andare in parlantine veloci e non proprio femminili.DISAGIO
  • 6 Pancia: nonostante avrei dovuto metter su peso ho iniziato a dimagrire e la famosa pancetta è quasi del tutto un ricordo( ora peso 53 kg)
  • Mani : salgono di diverse posizioni le mani. Per quanto possa curarle, non creme, smalti ecc ecc mi sembrano sempre troppo grande, troppo ingombrati…
  • Spalle e fianchi :Stesso discorso Spalle troppo larghe\fianchi troppo stretti ma con l’aggiunta degli sbalzi d’umore . Le spalle sarebbero andate bene negli anni 80, avrei risparmiato sulle spalline sicchè continuiamo a stendere un velo pietoso
  • 3 Seni : gli dei benedicano la tos ed i reggiseni ben imbottiti..E’ sempre un terzo posto..ma non ci si puo lavorare con un buon chirurgo tra qualche anno. Ma devo essere sincera le mie poccette danno qualche soddisfazione.
  • 2 Paesi bassi = Forse per i primi effetti della terapia il mio disagio verso questa parte del corpo è aumenetato a dismisura. Inizialmente non ero nemmeno convinta di una futura operazione ma oggi…firmerei immediatamente.
  • 1 Viso = Non c’è niente nel mio copro che mi crei più imbarazzo,disagio ed orrore della barba. Sto facendo il laser ma sembra non sortire efeftto e quindi so costretta a truccarmi ancora e continuamente. La mia tecnica è migliorata ma, resta sempre un enorme disagio…Senza di essa probabilmente altre parti del corpo mi creerebbero meno disagio… Assolutamente orrore e raccariccio!!!

Insomma due cose ormai dovreste aver ben chiaro :

  1. il mio rapporto col corpo si è evoluto col tempo
  2. mi piacciono le classifiche
  3. sono felicemente fidanzata e di questo vi parlerò nel prossimo capitolo

    Continua la settimana prossima ❤ 
    See you later ❤

    Ps l’ho gia detto ma meglio precisarlo nuovamente.
    Alcune di queste parti sono gia presenti in vecchi articoli essendo al’origine un progetto che avrei voluto pubblicare . Sicché fate vobis

    PPs Vi posto il link della prima parte del secondo capitolo

    https://linsostenibilepesantezzadellessere40327414.wordpress.com/2019/10/04/io-e-serena-capitolo-2-prima-parte/
Mondo T · Racconti brevi

Mentre tutto muore

E fu cosi che decisero di tornare a letto.
Mentre il mondo pregava,impazziva,lottava invano contro un meritato destino, loro decisero di amarsi ancora una volta, di vivere quegli ultimi momenti di vita insieme, fondendosi in un unico corpo. Entrambi desideravano ancora una volta quel contatto, quell’incrocio di sguardi e respiri, quelle sensazioni che mai più avrebbero provato e che aveva accompagnato il loro tempo insieme. Lei desiderava ancora una volta che il suo corpo l’avvolgesse, agognava ancora una volta quei gemiti, quei respiri affannosi, quegli spasmi, che lui gli avrebbe donato quando si sarebbe mossa con più audacia e con frequenza maggiore.
Lui l’avrebbe accolta dentro di se con la solita naturalezza, come due pezzi perfettamente combacianti. Ancora una volta avrebbe atteso ogni suo movimento come una danza ipnotica e accolto le sue parole dominanti, con un segnale di dolcissima resa. Lei inaspettatamente si era trovata fin dall’inizio a guidare ogni loro incontro, ogni loro contatto. Al di la di ogni sua immaginazione, di ogni imposizione sociale, lei caparbiamente aveva ricoperto quella posizione che non aveva cercato, ne voluto, ma che riusciva a mantenere nonostante tutto, nonostante se stessa. Un po per orgoglio verso chi vedeva in quei gesti qualcosa da attribuire al genere opposto, ma soprattutto per amore, aveva fatto suo quello spirito dominatore. Sapeva che vederla prevalere era tutto ciò che lui voleva e riusciva a sentire. Lui fin dall’inizio non aveva fatto altro che essere se stesso, contro quella sfilza di “se stesso” che la società avrebbe voluto attribuirgli. Vedere il corpo di lei, che da sempre aveva ammirato nonostante tutti i difetti che lei gli aveva fatto notare, ancora una volta dominante e dominatore, aveva reso questi ultimi momenti infiniti, estemporanei da tutto il resto. Come se quelle urla di disperazione e di preghiera che sentiva dall’esterno della loro abitazione fossero il sottofondo di uno dei tanti film che avevano lasciato a metà, distratti dall’odore di voglia e desiderio dei loro corpi. Lei aveva imparato a distinguere nitidamente l’odore del suo desiderio, della sua voglia. Le bastava toccare con una mano il suo ventre, caldo ed accogliente, ed avrebbe sentito chiaramente nell’aria quel profumo che l’avrebbe eccitata e inebriata, come il mosto appena lavorato. Timidamente era riuscita a confessarglielo durante il loro primo anno di relazione, in uno dei tanti viaggi in macchina, ma era sempre stata scettica sul suo averla presa sul serio. Oggi probabilmente, mentre tutto moriva, anche lui avrebbe sentito rinascere quell’istinto quasi primordiale tra i suoi sensi. Avrebbe capito quei momenti in cui, quando lei a pieni polmoni respirava l’aria intorno a loro, esclamava ingenuamente di sentire i suoi ormoni espandersi nelle narici. Avrebbe capito e ne avrebbe fatto incetta.
E mentre tutto moriva.
In un mondo che non aveva capito che nulla è fisso, nulla è predestinato, soprattutto in “desideriumanimae et corporis, e che invano aveva cercato di imporre nelle loro menti un impostazione che loro naturalmente e istintivamente avevano ignorato, loro ancora una volta avevano sfidato con finta inconsapevolezza quell’immutabilità mutabile e plasmabile.
Ancora una volta e forse per l’ultima volta si erano ritrovati uniti in un unico corpo caldo .
E mentre tutto moriva loro si amarono ancora una volta.
In un accecante bagliore che entrambi ignorarono poiché entrambi già accecati dal bagliore dei rispettivi corpi, distesi in un imperfetta imperfezione.

Piccola “postfazione”

Stamattina mi sono svegliata con quest’immagine nella testa ed ho deciso di riversarla su “carta”. Col senno di poi mi ha ricordato per certi versi un film di Lorene Scafaria, “Cercasi amore per la fine del mondo”,con protagonisti Steve Carelle e Keira Knightley, anche se il finale e la storia in se sono abbastanza diversi.
Avevo solo un immagine e delle sensazioni che da sole si sono riversate su una pagina word. (Magari fossi in questo stato d’ispirazione più spesso).
Pochi istanti, due persone abbracciate dopo aver fatto l’amore con una luce accecante che invade la loro finestra, ma che nonostante tutto non distrae il loro sguardo l’uno dal corpo dell’altra.  Tutto il resto si è scritto da se.
Spero apprezziate il tentativo.

Diario · Mondo T

Pride,caldo afoso e progetti falliti

Si lo so, non scrivo da più di un mese(e ci sarebbero cose da dire) .
Ma amic* mie* mai come nella vita questo caldo mi sta dando grossi problemi non solo fisici ma soprattutto di concentrazione. Sono spesso fiacca e senza forze e con una voglia di fare qualsiasi cosa pari a 0. Non so se è colpa degli ormoni o dell’androcur, o di entrambi ( amavo l’estate), ma sopporto davvero poco il caldo quest’anno ed in più per colpa di alcuni motivi come : 

  • La macchina o lo scooter ancora dal meccanico ( il mio rapporto con questa categoria di lavoratori è pessimo) 
  • il laser che sembra ancora lontano da dare risultati 
  • La mia insicurezza perenne 


Non posso ancora godermi il mare ne l’amore e la serenità che il profumo e l’odore di quell’ambiente mi trasmette. Amo il mare. IL rumore delle onde mi libera da tutti i miei pesi, da tutte le mie angosce e preoccupazioni . Ma l’insicurezza della ricrescita sul viso mi terrorizza, mi rende vulnerabile, insicura. 
Ma passiamo ai vari aggiornamenti sui vari progetti di cui vi avevo parlato in precedenza ( tutti falliti).
Primo su tutti il canale youtube.

  • La webcam c’era(ho preso una cam da 13 mp per iniziare full hd).
  • Il microfono professionale c’era (ho preso un gxt della trust con filtro per la voce) 
  • le idee c’erano
  • La connessione c’era o almeno ci sarebbe dovuta essere.

 

Ed è proprio quest’ultimo punto ad esser venuto meno nelle premesse. 
Circa due mesi fa avevo contattato il mio operatore telefonico per attivare la fibra, che almeno in teoria era disponibile nella mia zona .  Dopo circa due settimane mi era anche arrivato il modem da collegare alla linea telefonica. Tutto sembrava filare liscio. 
Arrivati al giorno dell’attivazione della linea non succede niente.  Nessun attivazione, nessuna fibra da poter sfruttare per fare live( si pensavo anche di fare quelle) o per caricare video, niente di niente (attualmente la mia linea viaggia a 0,70 kb impossibile per caricare video). Una settimana dopo decido di ricontattare il mio operatore per chiedere spiegazione a riguardo. Di tutta risposta mi viene detto che la zona non era mai stata supportata dalla fibra e che di conseguenza la modifica al mio attuale contratto era nulla.  Il progetto quindi muore sul nascere nonostante mi sia procurata l’attrezzatura.

Altro progetto, di cui però non vi avevo parlato e che non riguarda direttamente il blog, era di un mio possibile ritorno all’università.  In  quest’ultimo periodo mi ero informata per poter iniziare la specializzazione in antropologia e ricerca sociale presso l’Università di Siena (dove l’anno scorso mi sono laureata) . Non ve la tirerò troppo per le lunghe, anche questo progetto è naufragato. Motivo? Per il dsu sono troppo povera per poter essere indipendente e di conseguenza per poter avere un isee adeguato per ricevere la borsa di studio. Ergo, troppo povera per poter studiare…Ottimo. Secondo il loro ragionamento mi sarei dovuta dichiarare a carico dei miei per poter raggiungere un isee idoneo a poter studiare (bisogna avere un isee non inferiore ai 7000 euro annui) . Nemmeno il fantomatico reddito di cittadinanza fa reddito e viene conteggiato nella formazione dell’isee.

Ora passiamo all’evento clou, il Pride di Pisa. Per noi è stato il primo pride da fidanzatini, il primo accoccolati .  Il progetto iniziale era andarci in auto in modo da avere tutto il tempo e le comodità per poterci spostare a nostro piacimento, senza dover sottostare agli orari del treno (l’ultimo da Pisa per Poggibonsi è alle 21:30, con un cambio ad Empoli  con un tempo inferiore ai 7 minuti). Sfortunatamente il rapporto pessimo con questa categoria di lavoratori continua, sicché nemmeno la macchina era disponibile ( non so quando lo sarà) . A giusto ! Piccola novità.  Due settimane fa ho preso una macchinina, il modello che ho sempre sognato. La Smart ❤ versione coupé (cambio automatico). Per me che odio guidare è perfetta e non vedo l’ora di guidarla. 
Tornando al Pride , al di la della problematica spostamento, avevo organizzato tutto. Partenza da Poggibonsi alle 11:40, pranzo per il mio amorino preparato al sacco(un’insalata di riso con gli ingredienti che lui mi aveva suggerito), 6 bottiglie d’acqua da 50 ml per dissetarci, ed ovviamente gli anelli da consegnarli durante la parata.
Arriviamo a Pisa verso le 13:00 e nell’attesa decidiamo di girare un pochetto, con una breve sosta davanti alla torre di Pisa. Il tempo vola… come al solito quando siamo insieme. Mi ero informata sugli orari dei fiorai e della pam in modo da poter avere un luogo vicino all’inizio del Pride dove poter sgattaiolare via 10 minuti e prendere i fiori senza farglieli vedere. La manifestazione era prevista per le 16:00, i negozi avrebbero dovuto aprire le saracinesche nello stesso momenti, avevo 10 minuti di strada da fare (20 se contiamo anche il ritorno). Sarei stata rapida ed indolore. Ovviamente nulla va come nei piani.
L’amico fioraio aveva dimenticato di aggiornare l’orario di apertura sicché mi sono ritrovata a dover cambiare destinazione aumentando il mio tempo lontana dal pride di ben 40 minuti invece che 20. Una lunga camminata sotto al sole per poter prendere dei fiori che poi per motivo di praticità abbiamo deciso di regalare a gente a caso .  Fortunatamente ho trovato i miei fiori preferiti: i Girasoli.  Sicché torno alla manifestazione sudata e stanca ma felice. Lui era ad aspettarmi insieme a dei nostri amici a cui avevo accennato tutto. Senza dargli il tempo di capire prendo la sua mano, m’inginocchio in mezzo al corteo , prendo gli anelli e con delle “semplici parole”, un : “Ti amo, questi sono per incoronare il nostro anno insieme”, gli mostro i due anelli. Qualcuno si congratula, forse pensando fosse una dichiarazione di matrimonio, qualcuno passa indifferente, ma non importa. Sono riuscita a donarti questi anelli, e finalmente ci aspetta il nostro primo pride. 
Siamo in tanti, qualcuno dice 10 mila, chi dice 20 mila (numeri un po eccessivi), ma il colpo d’occhio è notevole. La marea si muove, è viva, è pulsante. Insieme, nonostante la mia timidezza balliamo, cantiamo, sventoliamo le nostre bandiere T. Nonostante il caldo ed il tuo invito a togliermi la maglietta e rimanere in reggiseno, la paura del mio corpo, del trucco, mi bloccano,rendono tutto più difficile. Non riesco ancora a vedere quella bellezza che te vedi in me, nel mio corpo, ma soprattutto nel mio viso che a tratti mi sembra di odiare. Arriviamo alla fine della manifestazione verso le 19:00. Sfortunatamente a causa del treno siamo costretti a lasciare quella marea festosa abbastanza presto (dovevamo prendere anche la sua cena).
Non contenti,dopo una piccola corsa per prendere la coincidenza a Empoli, tornati a Poggibonsi, decidiamo di andare al Cinema, allo spettacolo delle 22:30 a vedere Toy Story 4 (che consiglio), io ovviamente ho versato qualche lacrima.  A mezzanotte usciamo dal cinema ed in un batter d’occhio ci troviamo a casa, nel nostro letto, con i nostri corpi intrecciati nonostante il caldo, nonostante la stanchezza. Perché il caldo avrà anche il potere di far venir meno la mia voglia di cimentarmi nella scrittura, toglierà forza al mio corpo nel voler fare qualsiasi attività costruttiva ed utile alla quotidianità, ma non riuscirà mai a cancellare la voglia che ho di te, del tuo corpo, della tua voce ansimante, del tuo battito a ritmo con il mio. 
Ed è cosi che si conclude la nostra giornata Pride, con i nostri corpi uniti in questo rapporto che il giorno 05/07/2019 ha raggiunto il suo anno di vita.  Con un intreccio di corpi godurioso ed un corpo(il mio) che solo tu puoi e riesci ad esplorare, al di la delle mie paure e del mio rapporto con esso cosi altalenante . In un atto d’amore che di eteronormato non ha assolutamente niente.
Nel giorno del Pride, noi ancora una volta, con i nostri corpi, il nostro amore, le nostre debolezze e forze, nell’atto più antico e umano, urliamo al mondo ed a noi stessi: 

 

“We are proude of us . We are not what you think we are
We are golden, we are golden” 

Diario · Mondo T

Aggiornamento progetto youtube

Salve amichi e amichie .
Piccolo aggiornamento.
In passato vi ho parlato di un progetto che avrei dovuto iniziare “”” a breve””.. tranquill* non me ne so scordata ne è caduto in prescrizione. Avevo solo bisogno di uno spazio “adeguato” per girare i vari video( fortunatamente avevo una stanza inutilizzata).
Il progetto iniziale, basato su un più ampio progetto di vita( se ricordate il titolo è 2 T due cuori ed una capanna), oltre che utile a far informazione, aveva come obiettivo,quello di mostrarvi la “quotidianità” di una coppia T con i suoi alti e bassi.
Sfortunatamente, avendo posticipato il suo trasferimento definitivo a casa nostra, il progetto si è evoluto in altro. (Almeno per l’intro, mi farebbe piacere avere la mia dolce metà durante le riprese). 
Intanto la stanza prende forma. 
ps Si lo so sembra una stanza di un’adolescente parecchio nerd

 

Diario · Mondo lgbtqi+ · Mondo T

Parlami d’amore… parlami di te

Piccola premessa.
In quest’ultimo anno che ho ripreso a scrivere ho capito di me di essere una persona  che scrive d’impulso. Capace di esser travolta da una gran voglia di scrivere in qualsiasi momento e nei posti più impensabili. Voglia che deve esser colmata per poter trasmettere al meglio le sensazioni che voglio trascrivere . infatti probabilmente non riuscirò a trasmettervi quello che provavo, o almeno non del tutto.
Come ogni giorno che segue il tuo ritorno a Siena ero stata colta da una sensazione di malinconia, alimentata da una leggera pioggia primaverile che di certo non facilità il mio lavoro .  Il tutto poi farcito da una canzone che mi ronzava in testa dal suono della sveglia ( almeno tu nell’universo cantata da elisa quindi non la versione originale di Mia Martini ).  Verso le 08:11 del mattino, mentre ero gia a lavoro da due ore, sono stata colta da un desiderio irrefrenabile di scrivere nuovamente. Ovviamente ero un po impegnata e come palliativo ho utilizzato una registrazione audio. Sfortunatamente non è una soluzione adeguata.
In primis perché non riesco a ritrasmettere nemmeno a me stessa attraverso gli audio cosa stavo provando in quel momento. In seconda battuta mi fa cagare la mia voce.
Altra piccola premessa.
Mentre mi cambiavo nello spogliatoio aziendale circa verso le 05:45, avevo iniziato a sentire uno strano dolorino nella zona del collo e delle spalle, ma presa dalla furia di cambiarmi non gli ho dato peso.  Con l’intensificarsi del lavoro quel dolore però diventa più “intenso”. Paradossalmente quel dolore diventa piacevole. Un collegamento a momenti che riviverei ogni giorno, in ogni istante. Riporta alla mente sensazioni piacevoli…e piacevoli ricordi. Si passa quindi da una malinconica Elisa ed una piu allegra Giorgia con “parlami d’amore”.  E quella sensazione di malinconia ha lasciato il posto al dolce ricordo della tua pelle
Quei dolorini si sono rivelati essere il risultato dei tuoi segni sul mio corpo nei nostri momenti di passione . Sono il risultato delle tue mani, della tua bocca e dei tuoi morsi sul mio collo.  Sono il risultato della nostra pelle che si sfiora, si riscalda, e si avvolge, in un pomeriggio di dolcezza iniziato nel nostro giardino, con la paura e l’eccitazione che qualcuno potesse vederci. Conoscevi già le mie intenzioni ma non immaginavi che le avrei realizzate realmente.
E cosi ti sei ritrovato nella sacra domenica di Pasqua appiccicato al muro del  nostro giardino e poi a far l’amore su tavolino <3, per poi  spostarci su un luogo piu comodo.
E cosi mi sono ritrovata con i tuoi segni sul mio corpo. Quel corpo che mi trascina in alti e bassi ma che con te sta diventando sempre piu guardabile ai miei occhi.
Forse con un corpo diverso l’idea di essere in un posto “esposto” e continuare a fare l’amore non mi sarebbe dispiaciuta.
Dei segni che spero rinnoverai ogni settimana..ogni giorno ..ogni volta i nostri corpi si rincontreranno .   OK probabilmente dovremmo organizzare meglio i nostri tempi per non ritrovarci a cenare alle 22 … ma tutto sommato è un prezzo che sono disposta a pagare .
E cosi mentre la pioggia scende su Poggibonsi, te cullami dolcemente  col tuo ricordo fino al  prossimo nostro incontro.
Per poi ritornare e parlami d’amore..a parlami di te.

Diario · Mondo T

Un anno di tos

Sono diversi giorni che penso a cosa scrivere per l’occasione e probabilmente finirò per la prima volta l’articolo in due tempi, in parte per la stanchezza, in parte per il poco tempo.  Sono le 10:40 del mattino e sto scrivendo queste prime parole con la colonna sonora di eternal sunshine of the spotless mind  nella testa ( Theme – Score – Jon Brion per chi volesse ascoltarla mentre legge queste righe). Sarà per i sogni che ho fatto stanotte o per il periodo strano.
Potrebbe essere un modus operandi interessante. Vedere come il mio modo di scrivere varia in base al mio umore o alla mia lucidità fisica.
Ieri era una data importante. In teoria fino a poco tempo fa l’avrei definita il compleanno ufficiale di Serena.
Il 18 aprile del 2018 iniziava il mio percorso farmacologico fatto da progynova ed androcur, le chiamavo le pillole della felicità. Ok qualcuno potrebbe contestarmi la scelta della data in questione come nascita di una persona che gia viveva nel suo pieno essere da un bel po, e non avrebbe tutti i torti. Non è stata la tos a far nascere Serena. La tos  le ha solo permesso di prendere possesso di una esteriorità che non la rappresentava, che la spaventa(va) e non le apparteneva . Per questo il compleanno di Serena non può che rimanere il 26 maggio.

Fine prima parte del mattino
Seconda parte ore 21:30
Sono tornata a casa da un paio d’ore,stanca e un po malinconica . Credo che la malinconia sia una costante della mia vita, ma torniamo alla base del discorso, che ha portato alla nascita di queste righe, il primo anno di terapia ormonale. Chi mi segue saprà le vicissitudini che hanno accompagnato l’intero anno, quindi non starò a scendere in dettagli che potrete trovare nei vecchi articoli, scritti sicuramente meglio, in maniera più dettagliata e lucida essendo stati fatti a caldo.  Non so se avevo riposto troppe speranze in quelle che chiamavo pillole magiche, o se l’eterna insoddisfazione nei miei confronti mista alla forte autocritica e poca autostima non mi permettano di vedere quello che la terapia ha fatto. Quello che so di per certo e che ci sono aspetti fisici che continuo ad odiare e che nessuna terapia potrà modificare. Uno su tutti i miei fianchi , praticamente inesistenti. I seni ok sono piccoli ma possono esser modificati con un bel interventino. Mi ritrovo a guardare con invidia mista ammirazione tutte le donne che incontro, trovandole bellissime rispetto a me
Come saprete poi sono ormai ben nove mesi che sono fidanzata con un dolcissimo ragazzo ftm. La storia continua a gonfie vele, nonostante le mie continue insicurezze lui continua a non demordere. Come saprete se mi leggete da un po, ci sono zone del mio corpo con cui convivo ancora a malapena, ma con lui tutto questo sembra svanire( sono sempre convinta di operarmi) Probabilmente ho ripreso anche qualche kiletto, ma fortunatamente anche posizionandolo nei punti giusti( sono tornata a 54 kg). Siamo sincer* qualche nota positiva c’è. I miei capelli so migliorati( nonostante i pasticci con i vari colori), le mie cosce sono piu tondete ed anche il mio sederino non mi dispiace affatto. Le mie poccette beh… restano ancora piccine ( una prima scarsa) ma per ora ce le facciamo bastare. Il peso più grande resta la peluria sul viso, ma fortunatamente il 26 riprendo le sedute di laser. Sogno di poter uscire senza dovermi radere o truccarmi. Di potermi bagnare il viso o mangiare con gusto non preoccupandomi del trucco. Di fare un bel bagno estivo…
Quando sono con lui tutte queste insicurezze tendono a “svanire”,il problema maggiore ritorna quando sono sola con me stessa, e la mia mente prende il sopravvento. Riprendono gli attacchi di nausea e pianto ed anche i nostri momenti intimi ne risentono.
Probabilmente siamo la coppia meno binaria che si possa immaginare . Con lui riesco a vivere il sesso come non avrei immaginato di poter fare…anche utilizzando parti del mio corpo che un giorno non ci saranno piu, o almeno credo. Nel mio continuo esplorarmi poi sono arrivata ad una nuova consapevolezza. In passato  mi sono sempre definita pansessuale ma la verità è leggermente diversa. Ho capito che difficilmente potrei avere una relazione con un uomo cis o un uomo trans ipermascolinizzato. Volendo utilizzare le varie terminologie trovate in rete potrei ora definirmi piu panromantica tendente verso il sesso femminile. Sia chiaro mi piace anche il pene( scusate la schiettezza) ma principalmente solo quello di un’altra donna.  In questo sono stata fortunata. Il mio uomo è un elemento unico, un pezzo raro e inimitabile . Uno dei pochi uomini con cui riuscirei ad avere una relazione. Rispetto a me è libero da ogni forma di binarismo e vive con serenità il rapporto con i suoi genitali. Insomma non avrei potuto trovare di meglio ❤ .
Per quanto riguarda il lavoro, per quanto non sia un ambiente transfriendly è sempre meglio di correre il rischio di rimanere senza una casa. L’ammetto, il nome anagrafico mi sta pesando come non mai e forse è una delle cause delle mie ultime crisi . Vedere quel nome negli orari ( sotto gli occhi di tutti), nei fogli di lavoro… il non potersi lavare nelle docce aziendali, be sicuramente non migliora la situazione. Almeno quasi tutti i colleghi mi danno il femminile.
Sfortunatamente non sono cosi fortunata con le banche e gli uffici pubblici. Sono tornata nella stessa banca dove fui cacciata 3 mesi fa per riscuotere lo stipendio di dicembre e la situazione non è di certo migliorata. Sentendomi dare ( non direttamente ) ” di quello che non sa se è un uomo o una donna), con una violenza fisica e verbale non indifferenze.  Fortunatamente tra un po dovrei iniziare l’iter per il cambio dei documenti e tutto questo dovrebbe finire.
Il due maggio avrò la perizia dello psichiatra da portare all’avvocato e iniziare la procedura . Ci sarebbero ancora tante cose da scrivere, e vi chiedo scusa se sono stata meno dettagliata e coinvolgente del solito, ma sono le 22:18 e gli occhi si stano iniziando a chiudere, credo che mi preparerò per andare a nanna. Per farmi perdonare inserirò per voi delle chicche.
Nessun* di voi mi ha mai vista, ne pre terapia ne quando ancora non ero consapevole di me stessa.  Credo sia arrivato il momento di rimediare.

NYX

Questa qui sopra sono io, o meglio… io prima di essere me stessa.
In questa foto avevo 23 anni. Mi ero appena trasferita a Poggibonsi e ancora mi illudevo di poter scappare da me stessa.

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Questa sopra, nella seconda foto sono io dopo due mesi di terapia, a lavoro in una festa di partito in un paese limitrofo. Friggevo zonzelle e tutte le sere puzzavo di fritto. … Be notate le differenze… Ok l’ammetto c’è qualche filtro ma ero ancora molto piu insicura di ora. I capelli erano usciti da un imbarazzante tentativo di nero ( sono rossa in realtà)

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Ultima foto… la piu recente. Scattata una settimana fa. Si sono bionda o meglio, è il risultato di un goffo tentativo d diventare rosa, quindi quello che rimane di una decolorazione sfociata poi in ciocche verdi. Devo ammettere, mi piaccio bionda ❤

E con queste foto vi saluto e vi ringrazio per il sostegno che continuate a dimostrarmi. So che sono poco presente in questo periodo ( non ho ancora iniziato i video su youtube e non sto più continuando a scrivere il libro) ma gli orari e la stanchezza non mi concedono molto. Prometto che mi farò perdonare a breve.

See you later ❤

Ps per chi volesse farmi domande di qualsiasi tipo, le faccia tranquillamente nei commenti, risponderò appena possibile.

Diario · Mondo T

Venghi venghi signor* 2019

Si lo so, avrei dovuto fare st’articolo qualche giorno fa, ma fidatevi a stento riuscivo ad arrivare sveglia alle 23 ( dormendo qualche ora il pomeriggio ovviamente ).
Grazie alla mia potentissima laurea, ed al fascino dei documenti non aggiornati, lavoro dal 18 dicembre come operatrice ecologica con un contratto di 27 giorni che probabilmente non verrà rinnovato.  Sia chiaro.. se mi permettesse di avere uno stipendio e prendermi cura del mio amore farei questo lavoro tutta la vita e col sorriso sulle labbra.Ci ( e mi) permetterebbe di avere la possibilità di dargli tutto quello di cui ha bisogno, terminare il corso di studi e iniziare il suo percorso per essere finalmente se stesso.

Il 2018 è stato un anno con punti altissimi e punti sotto lo zero.
Da dove potrei cominciare …be… ovviamente dal mio percorso di transizione.

  • Febbraio: il duo psico\psich è super efficace e danno il via libera per l’inizio della terapia ormonale, partono gli esami.
  • Marzo: finalmente sta benedetta laurea arriva, con una tesi sul revisionismo storico ed il meridionalismo( i relatori non sapevano che chiedermi visto l’argomento). Non era ancora attiva la carriera alias sicché sul grande schermo dovevo ancora leggere quel nome poco familiare. Ricordo di non aver mai alzato la testa e di aver parlato tutto il tempo con la paura di una voce troppo grossa( non avevo il microfono e dovevo urlare) . Grazie di cuore ai presenti.
  • Aprile: esattamente il 19 aprile inizia la terapia ormonale tanto desiderata .. un giorno che non dimenticherò MAI. Ho scritto già tanto sull’argomento ma se devo essere sincera, non ci sono parole per descrivere quelle sensazioni  . Non meno importante, parte la campagna Alias per l’attivazione del doppio libretto per le persone in transizione iscritte all’università di Siena. Nota negativa la chiusura del progetto Tortuga  ( quando avrò voglia vi parlerò di questo progetto tutto poggibonsese, un utopia in cui abbiamo creduto)
  • Maggio: Entra in punta di piedi un uomo, che diventerà per me l’energia dei miei giorni, solo che ancora non lo sapevo. In quei giorni si parlava già del mio poter diventare la responsabile del Gruppo T di Siena, sicché vedevo l’avvicinamento di quel giovane padawan come un semplice interesse verso il percorso di transizione ( pensavo fosse Gay in realtà) . Di conseguenza per ben 3 mesi si è dovuto sorbire le mie confessioni “amorose”  e sessuali( quando avevo ancora impulsi parecchio forti ed una voglia non indifferente di pene ). Quasi dimenticavo.. circa 3 giorni prima del mio compleanno, la mia abitudine di dormire a pancia in giù viene interrotta da delle strane protuberanze che escono dal mio petto. La nascita delle mie POCCETTE ❤ . Le mie bambine sono arrivate quasi ad una seconda in 8 mesi, sono orgogliosa di loro. ps l’ammetto ogni tanto me le strizzo tipo antistress o le coccolo con dei massaggini (quasi tutte le sere) con una crema corpo al cioccolato bianco . ps Parte l’esperienza blog 
  • Giugno:Be una sola parola PRIDE . Ho scritto un articolo intero sull’argomento sicchè potete ritrovarlo facilmente ( questo è il link vi facilito le cose https://linsostenibilepesantezzadellessere40327414.wordpress.com/2018/06/18/toscana-pride/ )
  • Luglio: inizia il nostro cammino insieme. Quel ragazzo timido si fa avanti e il 5 luglio mi confessa il suo interesse, con mio enorme stupore ( io parto dal presupposto che nessun* possa provare interesse per la sottoscritta , soprattutto a livello fisico)  Anche in questo caso vi giro il link dell’articolo che scrissi poco tempo dopo ( https://linsostenibilepesantezzadellessere40327414.wordpress.com/2018/07/17/la-tua-italian-girl/. ) Ricordo ancora con dolcezza i nostri pic nic nei posti più improbabili, il tuo dover ingurgitare il mio cibo probabilmente pessimo, come ricordo con profondo disagio le mie sensazioni di paura nel farti avvicinare al mio corpo. Col senno di poi avrei fatto scelte diverse non eliminando completamente quella parte di me che ora giace morta ( speriamo possa riprendersi). Sei riuscito col le tue mani a trasmettermi serenità anche verso me stessa e so che mi resterai accanto anche dopo che questo corpo si modellerà come desidero.
  • Agosto :Si rinnova l’impegno festa di Montemorli ma con uno sguardo diverso. Non mancano le note dolenti.. il mio motorino inizia a vacillare per poi abbandonarmi pochi mesi dopo. Spero di poterlo riparare poichè per ora riesco a muovermi solo grazie ad un amico che mi ha generosamente offerto il suo scooter ( grazie Pini <3)  
  • Settembre ed ottobre abbastanza incolore ma se proprio dovessi scegliere uno direi grigio sul nero o marrone cacca andante . Continua la mia ricerca del lavoro e le mie finanze vacillano. Si aggira sempre lo spettro del rimanere in mezzo ad una strada ( spauracchio che ancora non mi abbandona).
  • Novembre : Congresso di Arcigay e mia nomina a responsabile del gruppo T di Siena. Organizzazione del Transnovember e primo evento a cui partecipo da relatrice ed organizzatrice, portando la mia esperienza( ero gia stata invitata a parlare della mia esperienza durante l’evento doppio libretto ad aprile sia all’università di Siena  per stranieri che  in una tv locale, ma in quelle occasioni ero una semplice ospite), senza balbettare e riuscendo anche a divertire( anche se non ho capito come possa qualcuno trovarmi divertente )  . Parte il progetto MostraTi che vedrà la luce a Marzo. Arriva la speranza di un lavoro . C’è chi parla di contratti a 3 mesi, chi a 6 .. la realtà sarà ben diversa
  • Dicembre:   Inizia con speranza, finisce tra le lacrime. Il contratto si dimostra di un mese ( e probabilmente non verrà rinnovato) sicché riprende l’ansia di rimanere senza soldi e senza casa ed in più c’è la paura di non potermi prendere cura di te… di trascinarti in una vita fatta di stenti e privazioni…Non so se effettivamente ho un buon passing ma i primi giorni di lavoro per tutti ero una donna Cis . Ovviamente lo spauracchio del mio nome anagrafico mi riporta alla realtà.  L’anno si chiude lontana da te. Grazie a tua mamma il 31 ( ieri) siamo rimasti lontani, in contatto solo tramite una cam . Stupidamente ho bevicchiato un po e quindi a mezzanotte ero gia quasi collassata sulla sedia… mi dispiace . Il risveglio non è stato dei migliori.  Non ricordo cosa ho sognato, so soltanto che mi sono svegliata con le lacrime agli occhi e l’ansia di non poterti(mi) assicurare un domani. Insomma un anno che si conclude lontana da te e che inizia tra le lacrime . 

Vi posto ora la classifica degli articoli più letti , al primo posto ovviamente c’è la home del blog, per come è impostato gli articoli possono essere consultato anche cosi non aprendoli singolarmente. ( Sono pigra sicché non potendo far copia e incolla vi piazzo gli screen)

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Analizzerò solo alcuni punti interessanti. Lettera ad una figlia è schizzata quasi in vetta solo da alcuni giorni ( sarà lo spirito natalizio ), mentre possiamo notare che solo la seconda parte dell’intervista al mio uomo ha suscitato interesse ( si vede la prima parte era poco interessante). Anche il connubio donna trans\ maternità ha suscitato un certo interesse. Vorrei però farvi notare una cosa. Ai primi posti c’è un articolo che rispetto a quelli in cima è decisamente più recente, di conseguenza vuol dire che in poco tempo ha attirato diversi lettori, la lettera al mio pene. Figli miei non c’è niente da fa, puoi parla di disagio, cercare di fare informazione, parla di violenza e di gioia non ti caga nessuno, basta che metti il tag sesso o donna trans e cazzo t’arrivano pure i complimenti in privato, manco fosse un atto rivoluzionario ( o forse lo è) . Insomma questo è stato il mio anno in “breve”. 
Vi dirò non sono una persona ottimista ( nemmeno pessimista ) diciamo che non mi aspetto mai nulla di nuovo o eclatante dalla vita, forse per non rimanerne delusa ( vedi speranza contratto lavoro). Per questo 2019 spero “solo” di avere la possibilità di andare avanti, di avere la forza e la possibilità di prendermi cura di me e di noi , di continuare ad avere un lavoro( e su sto punto facciamoci due domande, poiché se una persona deve SPERARE di poter lavorare, meritiamo un estinzione dolorosa e lenta). 
Vi auguro un dolce 2019 ( tanto farà cagare come tutti gli altri o comunque troveremo il modo di lamentarcene e mi raccomando… Sperate per il meglio ma preparatevi al peggio.
Cya ❤ ❤ 

 

Diario · Mondo lgbtqi+ · Mondo T · sesso

L’insostenibile pesantezza del piacere: mente, corpo e nausea

Sono saldamente ancorata tra le tue braccia, riesco a sentire il calore della tua pelle,il battito del tuo cuore, il tuo caldo respiro.
Ricopro interamente il tuo corpo col mio, cercando di sommergerti col caldo tepore delle lenzuola, nel buio della nostra camera,mentre mi accogli calorosamente tra le tue cosce e poi… nausea…solo nausea.. nausea,lacrime e paura.
Un pensiero perfora la mia mente, fa a pezzi il tempo e mi riporta indietro di settimane .. mesi, mentre un peso schiaccia i miei polmoni ed appesantisce il mio respiro.
In un istante una frase sfugge dalla mia bocca : ” Quello che sto facendo è sbagliato” .
Cerco di affrontare razionalmente quello che sta succedendo, ma il sentire la mia voce peggiora la situazione . Non la riconosco. Non riconosco il mio viso, da cui la mia mente elimina prepotentemente i segni della terapia.
Come può il piacere essere “sbagliato”, farci sentire inadeguate,sofferenti. Com’è possibile non riuscire a svincolare alcuni gesti da un immagine ben precisa di genere.
Com’è possibile che la mente possa portare ad odiare cosi profondamente il proprio corpo.
Ho già parlato altre volte di quanto io sia binariamente interiorizzata, di quanto non riesca a non odiare alcune parti del mio corpo, che non riesco ad associare al genere che sento mio.
Erano passati mesi dalla mia ultima crisi di pianto.  Grazie alle tue parole eri riuscito a farmi superare alcuni gesti, a sentirmi più libera di vivere e sopravvivere al mio corpo, che prima o poi si adatterà alla mia mente, a far si che non associassi alcune situazioni, alcune mie azioni ad un genere a cui non appartengo ma a cui io associo quei gesti.
Lo so, non sono i nostri genitali ne il nostro ruolo durante l’intimità a dirci e renderci chi siamo.  Eppure oggi la mia mente ha deciso di cancellare tutti i piccoli passi che insieme avevamo costruito. Qualche articolo fa scrivevo :

” Viviamo in una società che basa la propria organizzazione di genere in un binarismo fisso, attribuendo ad un determinato organo sessuale la collocazione automatica in un determinato genere. Io come sapete non mi sono ancora sottoposta all’operazione  di riassegnazione di genere ( spero di farlo il più presto possibile ) poiché la sola presenza di quell’ospite rappresenta per me fonte di enorme disagio. La sua sola presenza non mi permette di vivere la mia sessualità liberamente( la prima volta che mi so abbracciata col mio ragazzo al solo pensiero che lui avesse percepito qualcosa so scoppiata in lacrime ) quindi immaginate quanto sia per me impensabile  un utilizzo attivo. Per quanto io da attivista comprendo e difendo ogni libertà di espressione sessuale, sul proprio corpo quella famosa gabbia che ho citato più volte non mi permette di non associare l’essere attiva sessualmente ad una componente maschile ( ovviamente è una mia sensazione che devo e voglio superare).”
Tratto da https://linsostenibilepesantezzadellessere40327414.wordpress.com/2018/09/20/binarismo-interiorizzato-ed-attivismo/

Ora non sono più cosi sicura di riuscirci.
Il mio desiderio ed il mio piacere fisico sono pari a 0, probabilmente grazie all’androcur, mentre la disforia verso i miei genitali che riemerge prepotentemente dopo un periodo di letargo non ha di certo aiutato
Nonostante questo, nonostante tutte le lacrime, le crisi,il dolore fisico,nonostante questa gabbia da cui non riesco a liberarmi ma da cui te non ne sei minimamente sfiorato,  sei rimasto li col tuo dolce visino a guardarmi, a darmi forza, a coccolarmi , nonostante lo spauracchio della mia inattività sessuale. Tutta la mia razionalità,il mio sentirmi attivista, le frasi incoraggianti non sono niente in confronto alla libertà con cui vivi spontaneamente il tuo corpo. Lo so che il sesso come dice una donna che stimo profondamente ,non deve ridursi a chi\ mette cosa\ a chi. Che il piacere non può e non deve ridursi ad un sistema fisso, immutabile, limitante. Ed in cuor mio so che non potrò permettermi un operazione all’estero, rischiando di ritrovarmi con un operazioni fatta in Italia con risultati non ottimali. Eppure… farei oggi stesso quell’operazione,anche solo per potermi guardare e non dover più sentire quel pugno nello stomaco, quella sensazione di smarrimento e nausea che attraversa la mia mente. Anche solo per poter vivere quei momenti di intimità senza limiti ne confini. Senza il MIO sguardo che mi giudica e la MIA mente che mi condanna .
Per poter lasciare finalmente libera la mia fantasia di poter spaziare altrove, libera dal modellare il mio corpo costantemente.

Diario · Mondo T

L’insostenibile pesantezza della consapevolezza

Esiste una stanchezza dell’intelligenza astratta ed è la più terribile delle stanchezze. Non è pesante come la stanchezza del corpo, e non è inquieta come la stanchezza dell’emozione. È un peso della consapevolezza del mondo, una impossibilità di respirare con l’anima.

cit ” Fernado Pessoa

Ci sono dei momenti in cui, in preda ad un enorme sconforto, mi fermo a riflettere sulla mia attuale situazione .
Ci sono domande a cui non riesco a dare risposta, specie se analizzate con raziocinio freddo e distaccato. Una di queste riguarda il rapporto col mio corpo da sempre conflittuale. Com’è possibile detestarlo cosi profondamente ? Fermarsi a guardarlo e vederne solo i “difetti”, arrivando a trovarlo “accettabile” solo quando è coperto da uno strato di abiti. Toccarsi il viso e provare il terrore nel sentire pungersi le dita ed averne la conferma guardandosi allo specchio nonostante il trucco.
Qualche giorno fa mi sono guardata allo specchio, evitando di guardarmi il viso e la zona sotto l’ombelico. Per un momento che è sembrato infinito( pochi minuti) mi sono sentita in pace con me stessa, col mio corpo, in preda ai fumi del sonno appena terminato ed un immaginazione nel pieno delle sue forze. Per la prima volta in tutta la mia vita non ho odiato il mio corpo.
Allora mi chiedo, come può la mente arrivare a tanto? creare un conflitto col corpo che abita? Ma soprattutto perché solo ora arrivare a comprenderne i disagi ? Perché non 10/15 anni fa , quando il testosterone non aveva fatto tutto questi danni su quest’involucro terreno.
A questa domanda ho sempre trovato una risposta semplice ma che fin ora ho sempre ritenuto efficace. La coscienza di se si raggiunge con l’esperienza e l’autoconsapevolezza, altrimenti non potremmo chiamarla consapevolezza ma illuminazione, e quindi probabilmente questo percorso aveva bisogno di questo periodo di incubazione per poter nascere. Ma questo porta inevitabilmente ad un altra domanda .
Il peso della consapevolezza.
Può la conoscenza di se essere nociva? Portare un tale peso da non riuscire a sopportarlo ma da non poter essere ignorato, arrivando a desiderare un presente di silenzio ? Se cosi fosse allora il migliore auguro che si possa fare ad un individuo è quello di non conoscersi realmente, ma continuare a vivere trasportati da un involucro che prima o poi dovremmo abbandonare, leggeri, senza domande o conflitti.
Non rinnego le mie scelte, ho accettato me stessa dal momento in cui questa consapevolezza si è palesata, inarrestabile, impossibile da ignorare o da arginare.
Una consapevolezza che mi ha resa finalmente libera interiormente, ma in balia di un destino che non riesco più a controllare, quotidianamente spaventata dal poter perdere tutto, perfino me stessa. Una libertà che ho avuto la forza di reclamare anche grazie al periodo di incubazione vissuto dietro quel ragazzo timido e sempre fuori posto.
A lui posso solo guardare con dolcezza e comprensione, probabilmente non sei mai esistito, ma eri solo un riflesso sotto cui mi nascondevo.
So che il giorno in cui questi segni dal corpo spariranno sarà il primo dei segnali tangibili che stai lasciando questo mondo, e che finalmente la tua presenza ingombrante sta per lasciare spazio definitivamente alla mia. Sei stato solo un involucro in cui mi nascondevo, uno scudo dietro cui mi riparavo dal mondo.
Ma ora è arrivato il momento di lasciarti andare, di inserire un altro tassello che porterà alla tua completa cancellazione da quei documenti che dovranno rappresentare me.
In un mondo che non sempre è pronto ad accertarmi te eri la risposta più semplice, più facile da vivere, per sopravvivere in maniera invisibile.
Ma saresti stato solo un palliativo, un mezzo per poter andare avanti camminando lentamente verso la fine… mentre io voglio spiccare il volo , finche ne avrò la forza e la speranza .. fino a bruciare , consapevole sfortunatamente che cosi non mi restano che pochi battiti di ali, se non sospinti dal un dolce sorriso.
Per il mio dolce tesoro ( Anastasius)
In un tuo sogno questo nostro momento si è trasformato un una tempesta,un uragano che investiva le nostre vite ma che in poco tempo sarà sostituito da uno splendido sole. Vorrei potermi scaldare finalmente sotto quei raggi, mostrare le ali e far si che tu mostri finalmente le tue.. che il mondo possa finalmente rimanerne abbagliato…anche senza di me, che ne ho avuto il piacere ed il privilegio di averne una dolce anteprima .

Diario · Mondo T

Una foresta di acero

Per questo articolo ci sarà un introduzione d’eccezione, la descrizione del nostro rapporto e del nostro legame attraverso le parole del mio piccolo tesoro. Il 5 di ottobre la nostra relazione ha raggiunto i 3 mesi e nonostante il cosi poco tempo si è sviluppato un legame che forse lui meglio di me riesce a descrivere .

“Una foresta di acero, foglie dei colori dell’autunno che coprivano il suolo umido, un cielo bianco da neve ed una sensazione di pace quasi aliena … a terra che si muove in modo impacciato un avvoltoio degli agnelli, il piumaggio solitamente bicolore di un bianco candido sfumato di arancio dall’ocra in cui si ricoprono, la testa l’unica parte in cui sono presenti altri colori, il suo corpo circondato da una lieve aura di luce. Una forza sconosciuta, paragonabile come sensazione solo al trasformarsi nel polo di una calamita attratto dal suo lato opposto mi spinge verso l’animale. La stessa trazione proviene dalla creatura di fronte a me, si ferma, si lascia avvicinare, i nostri corpi perdono qualsiasi cosa che ci rendeva materiale, e come fumo ci uniamo in uno stesso corpo … quando le mie braccia sollevano il suo corpo le sue ali diventano mie e spicco il volo, per poi ritornare al mio stato originale, organico, terreno …

Non ho scritto ciò per spiegare il mio credo, il motivo per cui ho deciso di condividere questa piccola parte della mia spiritualità è perché spiega in modo quasi completo la sensazione percepita quando ancora non mi ero reso conto dei miei sentimenti nei confronti dell’autrice di questo blog … Eravamo ad uno degli eventi che precedevano il Toscana Pride 2018, fui costretto ad andare via prima della fine, ma volevo salutarla in modo differente dal mio comportamento solito … desideravo un contatto più dolce con lei, così decisi di toccare e stringere leggermente la sua mano, gesto insolito per me, ma dettato da quella stessa trazione che sentivo per l’avvoltoio di quel sogno, come una sorta di fumo che si estendeva dal mio corpo nel tentativo di unirsi al suo … solo che con lei non era un’unione tra due parti dello stesso essere, era l’unione di due entità distinte, come mescolare acqua e vino insieme, simili, ma al tempo stesso diversi l’uno dall’altra … quel fumo mi tirava verso di lei in modo incontrollabile e seguirlo mi ha portato a formare un legame che non avrei mai considerato possibile. Ora quella sensazione iniziale è mutata, non è più un fumo che si estende dall’intera superficie del mio corpo, ma solo l’incontrollabile trazione che ho verso di lei, che mi porta a stringerla tra le mie braccia e non voler mollare la presa, a perdere contatto con qualunque cosa che ci circonda e concentrarmi nell’assimilare ogni dettaglio, dal colore dei suoi occhi al profumo della sua pelle ed ogni singola lentiggine che ricopre il suo corpo”.

Anastasius Deledda

A differenza sua io non sono una persona spirituale. Non credo nell’anima né nei legami ultraterreni, né nelle relazioni scelte dal destino. Tutto quello che so e che sei riuscito in così poco tempo a far breccia nel mio cuore e nella mia testa facendomi desiderare ogni giorno di potermi svegliare con te al mio fianco. In queste ultime settimane mi sveglio costantemente con una voglia incontrollata di svegliarmi e trovati con la testa sul cuscino accanto al mio. Con me che cerco prima di svegliarti prima dolcemente con un bacio e che poi passo alle maniere forti rotolandomi con il mio “dolce peso” sul tuo corpo. Sono immagini che quotidianamente cullano la mia mente al mio risveglio e che mi danno un motivo in più per alzarmi e combattere.

Nonostante siano passati tre mesi da quell’articolo, e dal giorno in cui ti sei dichiarato, ci sono due domande che continuano a rimanere lì fisse nella mia mente ed a cui non riesco una trovare risposta:

  • cosa ti ha fatto innamorare di me
  • cosa ti spinge ancora a rimanere al mio fianco nonostante i numerosi problemi che mi circondano.

Per non parlare dei numerosi dubbi che ancora ogni tanto ritornano a farmi compagnia, uno su tutti la differenza d’età e la differenza di esperienze. Come ho già scritto tre mesi fa ho paura di rubarti con la mia disillusione quei tuoi primi passi, corrompendoli con il mio sguardo non più aperto con piena curiosità al mondo. Continuo a pensare che forse meriteresti una persona con cui esplorare di pari passo ogni nuova esperienza, magari priva di quei limiti, di quelle problematicità legate al vivere in un corpo non facile da accettare o da gestire. Sappiamo entrambi che molte cose sono cambiate dall’inizio della nostra relazione. Grazie ai tuoi abbracci, le tue parole, ai tuoi sorrisi sei riuscito a rendere il rapporto con il mio corpo più sopportabile, specie in quei momenti in cui le nostre menti ed i nostri corpi si cercano e si incontrano in quei pochi momenti di intimità limitata. Ricordo ancora il nostro primo abbraccio, quel momento in cui, anche solo per un secondo ero riuscita a dimenticare quelle parti del mio corpo che non mi permettevano di avvicinarmi fisicamente ad un’altra persona. Quel giorno mi hai dimostrato che le mie lacrime, i miei limiti, le mie paure non ti avrebbero allontanato né spaventato, ma che con caparbietà ti avrebbero spinto a rimanere al mio fianco per mostrarmi con i tuoi occhi, che al di là delle mie paure verso il mondo mi stavo trasformando anche esteticamente in quella donna che già sentivo di essere interiormente ma che non riuscivo a riconoscere allo specchio…. La tua Italian girl.

Con le tue mani sei riuscito a pizzicare corde della mia anima che nessuno aveva mai nemmeno sfiorato, ed accarezzare lembi del mio corpo che rinnego continuamente, dando nuova linfa alla mia fantasia, costruendo insieme una base per la trasformazione che prima o poi avverrà. Più di me riesci a vedere in questo corpo il materiale grezzo da plasmare e da cui far nasce il corpo che tanto desidero.

A fare da corollario a tutti i miei dubbici si sono poi aggiunte le problematiche legate alla tua famiglia, che avrebbero scoraggiato chiunque a portare avanti la nostra relazione. Sei costantemente costretto a scontrarsi con i tuoi genitori per difendere questa nostra storia, da loro ritenuta inaturale, come la sottoscritta. Per colpa mia la tua permanenza in quella casa sta diventando sempre più ingestibile rendendo il tuo coming out impossibile da attuare. Avresti potuto e dovuto concentrarti forse maggiormente su di te e sulla tua libertà individuale, dimenticando questa ragazza circondata da problemi personali ed economici

Invece caparbiamente sei ancora qui al mio fianco, a proteggermi col tuo sorriso e con le tue mani, coccolandomi con le tue parole che dolcemente giorno dopo giorno, come un fiume in piena inondano il mio cuore di dolcezza. Nonostante questo, nonostante tutte le difficoltà che avrebbero scoraggiato ed allontanato chiunque, lottando anche contro la tua timidezza, hai deciso di rimanere ugualmente, abbracciando tutto il “pacchetto Serena” nel bene e nel male.   

Io come tre mesi fa continuo a volte non essere pronta ad affrontare i tuoi occhi dolci ed innocenti. Quegli occhi che mi riportano allo stato di una quindicenne innamorata ed impacciata, che ti “costringe” ad assaggiare piatti spesso improponibili e che nonostante potrebbero mettere a rischio la tua salute, stoicamente assaggi e gusti. Sono convinta che molte volte menti spudoratamente sul giudizio sui miei pseudo piatti solo per vedermi sorridere. Come tre mesi fa voglio solo godermi questi giorni finchè mi saranno concessi, cullata e coccolata dalle tue attenzioni e dalla tua dolcezza, cogliendo in quei tuoi occhi l’immagine della ragazza italiana che te continui a vedere forse piu di me .

Ringrazio il mio tesoro per il testo iniziale di questo post ❤